Il Dottor Bruno Cellina
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LA SPALLALe problematiche di spalla sono molto comuni sia tra gli sportivi che tra i sedentari e possono dare luogo a sintomi che si scatenano ogni volta che si eseguono semplici gesti (afferrare qualcosa sopra una mensola o togliersi la giacca). L' errore più frequente nell'ambito riabilitativo di questo segmento avviene in sede di valutazione durante la prima visita; compromettendo il buon esito delle successive sedute di trattamento, questo perché si presume che i movimenti del braccio dipendano esclusivamente dall'omero e dalla scapola. STRUTTURE CHE GARANTISCONO LA MOBILITÀ DI SPALLA In realtà la biomeccanica dell'arto superiore ci mostra che le spalle si muovono nello spazio grazie ad una fine sinergia tra: Omero Scapola Coppia radio/ulna Sterno Clavicola Prime coste Gran parte della colonna vertebrale Nello specifico la spalla si muove grazie alla complessa collaborazione tra cinque articolazioni: Articolazione tra scapola e omero Articolazione tra scapola e clavicola Articolazione tra clavicola e sterno Articolazione tra scapola e cassa toracica (per interposizione del muscolo gran dentato) Articolazione tra omero e borsa sottostante al muscolo deltoide Ognuna di queste ossa ha numerose inserzioni muscolari, questi muscoli, a loro volta, possono essere conseguenza o causa di una disfunzione a livello di quella specifica articolazione, andando a creare una disfunzione di spalla che viene percepita dal paziente attraverso i seguenti sintomi: Dolore fisso alla spalla o che si irradia verso gomito/collo Limitazione della mobilità del braccio Dolore ogni volta che si esegue un determinato gesto col braccio coinvolto Perdita di forza dell'arto Formicolio o alterazione della sensibilità Gonfiori e bruciori Questo parlando esclusivamente di ossa. Quindi se non vengono valutati tutti questi segmenti in prima visita, diventa molto difficile poter individuare con certezza la causa del dolore alla spalla.
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CERVICALELa cervicalgia, comunemente definita come male al collo, è una sintomatologia molto diffusa (è stato recentemente registrato che in Italia circa il 60% della popolazione ha sofferto almeno una volta di dolore cervicale) Questa problematica può derivare da fattori stressogeni nel senso ampio del termine, quali: Posizioni prolungate allo schermo del PC e smartphone assunte durante la giornata Conseguenze di importanti eventi muscolo – scheletrici come incidenti d’auto, cadute e traumi durante l’attività sportiva o lavorativa Disfunzioni legate alla vista Problematiche legate alla sfera della masticazione Alterazioni della digestione e della deglutizione Il dolore alla cervicale non riguarda esclusivamente la zona della colonna vertebrale, ma interessa spesso tutta la muscolatura della spalla, coinvolgendo la zona nucale con fenomeni quali cefalea pulsante, mal di testa in zona temporale (tempie) e sintomi parestesici fastidiosi con formicolio alle braccia o alle dita delle mani La fisioterapia ha un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento della cervicalgia, attraverso un protocollo di trattamento e di esercizi personalizzati è possibile individuare le specifiche cause che in un determinato paziente causano tale sintomatologia (ogni caso è differente) e successivamente lavorare sulle suddette cause per ridurre o eliminare la sintomatologia. Il fisioterapista accompagna il paziente nella risoluzione e nella prevenzione del ricomparire dei sintomi, grazie ad una serie di esercizi semplici ma efficaci che possono essere poi personalizzati in base ai gruppi muscolari e vertebrali interessati. In attesa di prenotare la tua visita presso il nostro studio, se in questo momento soffri di dolore cervicale, puoi iniziare ad alleviare in pochi minuti la tua sintomatologia eseguendo questi semplici esercizi proposti dal Dottor Emanuele Nobili, Fisioterapista del nostro centro. Puoi inoltre approfondire l’argomento consultando l’articolo inerente alle lombalgie nella sezione osteopatia: https://www.osteopatiasestosangiovanni.com/cervicalgia
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IL GINOCCHIOL'articolazione del ginocchio è composta dal femore e dalla tibia, con una partecipazione anteriore della rotula, infine, lateralmente alla tibia, il perone partecipa al completamento dei movimenti di questo complesso articolare. Le problematiche di cui mi occupo più frequentemente inerenti al ginocchio sono: deficit di contenimento articolare a seguito di lesioni o interventi a carico del compartimento legamentoso: crociato anteriore, crociato posteriore, collaterale mediale e laterale sofferenze derivanti da problematiche a carico del menisco mediale e laterale problematiche provocate da alterazioni del carico, dovute da disfunzioni di strutture poste inferiormente (distorsioni di caviglia, alluce valgo, piede piatto....) dolore nel territorio del ginocchio causato da problematiche muscolari emerse dopo traumi sportivi o sovraccarichi ripetuti sintomi legati a patologie degenerative (artrosi, sclerodermia, artrite reumatoide...)
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LA CAVIGLIAArticolazione che collega la tibia e il perone al piede, tramite l'interposizione dell'astragalo (osso più superiore del piede). La caviglia mantiene la sua sabilità grazie ad un complesso sistema di legamenti che possiamo suddividere anatomicamente in due gruppi: Legamenti mediali (talo-tibiale anteriore, talo-tibiale posteriore, tibio-calcaneale e tibio-navicolare) Legamenti laterali (talo-fibulare anteriore, talo-fibulare posteriore e calcaneo-fibulare) Le problematiche inerenti alla caviglia che tratto più frequentemente sono le distorsioni. A seguito di traumi o cadute, in cui la caviglia subisce una forte pressione meccanica mentre è posizionata in posizione di inversione o eversione (inclinata verso l'interno o verso l'esterno), possono verificarsi delle lesioni a carico dei legamenti del compartimento laterale o mediale. In questi casi il paziente lamenterà: Dolore Gonfiore Instabilità articolare Limitazione nel compiere determinati movimenti
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IL GOMITOArticolazione che collega il braccio all'avambraccio, è composta da omero, radio e ulna. Ci permette di compiere: Ampi movimenti di flessione ed estensione (piegare e stendere il gomito) Movimenti più limitati di pronazione e supinazione (rotazione verso l'interno e verso l'esterno) Finissimi spostamenti in abduzione e adduzione (che per intenderci possiamo immaginarceli come dei piccoli movimenti laterali) Anche in questo caso mi trovo a trattare pazienti con problematiche a carico legamentoso, dovute a episodi di lussazione o sublussazione del gomito. Questi casi sono decisamente più rari in confronto alle comunissime distorsioni di caviglia. Problematiche con cui ho a che fare molto più frequentemente inerenti a questa articolazione sono sofferenze continue localizzate in un punto ben preciso posto subito all'interno o all'esterno del gomito, queste condizioni prendono il nome di: Epicondilite (se interessa la parte esterna del gomito) Epitrocleite (a carico della parte interna del gomito)